mer 31 lug
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Luigi Damato presenta: Saggi sulla Letteratura e altre divagazioni
Si tratta di una miscellanea di recensioni e di brevi saggi critici che a prima vista sembrano non avere un filologico che li tenga insieme. Ma non è così.
Orario & Sede
31 lug 2024, 20:30 – 22:30
Barletta, Via Nazareth, 4, 76121 Barletta BT, Italia
Info sull'evento
1. I Quattro discorsi Shakespeariani sono il mio contributo a riportare su un piano più didascalico e concreto l’abilità poetica e retorica di Shakespeare. 2.Nel Canone Occidentale Harold Bloom fa un operazione di segno opposto. Dimostra che la letteratura è operazione teorica ed elitaria e che la scelta dei ventisei libri in oggetto è personale, opinabile e mutevole. Afferma anche che la singolarità di ogni autore ne circoscrive la grandezza rendendolo selettivo ed elitario. 3.In Letteratura di viaggio parlo di un nuovo genere di letteratura che va lentamente affermandosi. E’ una storia veloce dell’accumulo di racconti e di esperienze di viaggio dal Milione ad oggi che finalmente dopo molto peregrinare ha trovato una sua collocazione precisa . 4.Con Jasmina , Reza, abbozzo un profilo su una scrittrice e commediografa francese importante che ha il dono della sintesi e della normalità, come tutti i grandi. 5.Segue una recensione su un tema che mi affascina : il rapporto tra alcool e scrittura nella narrativa Americana contemporanea. Si chiama Scrittori alcolisti . cioè il rapporto strettissimo tra creatività e uso di alcol o droghe degli scrittori Americani del secolo scorso. La ratio adoperata si può estendere a tutte le forme della creatività. 6.Il neorealismo Inglese è una recensione su un libro bellissimo , triste e crudo che raccomando a chi conserva un’anima e una speranza. Mentre con Tom Waits rilancio la figura di un’ artista selvatico ormai famosissimo che avendo superato il suo specifico di cantante si pone come il romantico interprete dell’America dei vinti. 7.In L’arte Giapponese propongo una lettura parziale delle “attrazioni” della cultura Giapponese in Occidente ,viste attraverso il filtro del mito e della presa emotiva su di me e sul grande pubblico. Per forza di cose ho dovuto essere selettivo e didascalico. C’è una sezione del libro dedicata a brevi racconti che si ispirano a fatti e situazioni realmente accaduti o ispirati a qualcosa che giaceva nella fantasia di chi scrive. penso che possano dare un’idea dello spirito del tempo in cui sono stati vissuti e forse anche della voglia di vivere dei protagonisti. L’umorismo involontaria che emerge dalla gran parte di questi primi racconti è il risultato del contrasto tra la realtà dei tempi e il candore di chi vi si opponeva.